la città scritta

ludico esercizio
odonomastico-letterario

Non importa che siano vere o immaginarie, che esistano anche nella realtà o soltanto in un romanzo, nel testo di una canzone o nel libretto di un’opera lirica… Le vie, le strade, le piazze sono letterarie come poco altro. Quante storie attorno, dentro, lungo questi spazi di mondo che conducono lontano e/o dentro di noi!

Attraverso questo form potrete indicarci quale toponimo vi è rimasto impresso nella mente nel cuore a seguito di letture e ascolti.

2054 di Santa Marta

Socco, Ska-J, 2012

"Mi stago al vintisinquantaquatro de Santamarta"

Tra le band più iconiche della musica italiana, i Pitura Freska, e Furio - cantante poi degli Ska-J qui citati - hanno sempre accompagnato i viaggi in macchina che facevo con i miei genitori nei primi anni '90.

35° strada ovest New York

Romanzi di Nero Wolfe

Atmosfera stupenda tra orchidee, delitti e cene gourmet.

Boulevard de Belleville, Parigi

Belleville è il noto quartiere di Parigi in cui Pennac ambienta i romanzi che hanno per protagonista Malaussene

Perché Pennac quando tanti anni fa lessi i suoi romanzi mi ha fatto venire la voglia di vivere a Belleville e nella sua multietnicità.

Boulevard Richard Lenoir 132

Il commissario Maigret, George Simenon, anni '30

Mi piace ricordare le atmosfere dei libri con Maigret protagonista.

Charing Cross Road

84, Charing Cross Road, Helena Hanff, 1970

Ho scelto questa via di Londra, perché serba tuttora il ricordo delle tante librerie che l'hanno abitata. Ora è diventata più moderna e forse meno poetica, ma passando in corrispondenza del numero 84 percepisco ancora nell'aria la presenza della vecchia libreria protagonista del romanzo, che ha dovuto chiudere nel 1970, anno in cui sono nata io.

Città-Cielo

Saga L'attraversaspecchi, Christelle Dabos, 2013

Tutti noi, in fondo, viviamo nella capitale di Chiardiluna, cercando di sopravvivere alle illusioni.

I Barren

It, Stephen King, 1987

Uno dei luoghi simbolo di quello splendido libro-mondo che è It di Stephen King. Chi, come me, è stato bambino nei '70, ha avuto un luogo magico, nascosto e segreto dove vivere le vacanze estive insieme agli amici più fidati. I Barren lo sono stati per Bill Denbrough e compagnia.

Laghi di Mantova

Rinascimento privato, Maria Bellonci, 1985

"Giudicavo bizzarra, ma era di tutti i Gonzaga, la predilezione di Federico per i nostri laghi: da vero mantovano il suo svago preferito era salire su una barca lacustre e infiascarsi negli stretti passaggi fra gli isolotti coperti dal verde sfrangiato dei canneti; e lo attraeva navigare negli ampi specchi del lago superiore popolati di uccelli acquatici dalle modulazioni elegiache o dalle patetiche strida. Per me questi luoghi celavano una magia occulta che poteva inquietare o rasserenare; ma soprattutto mi riportavano la leggenda della bianca statua di Virgilio annegata nel lago dal governatore bigotto che sospettava il popolo mantovano di idolatria"

C'è molta Mantova in questo brano: è la Mantova di Isabella d'Este che nella Stanza degli Orologi di Palazzo Ducale rievoca un altro grande mantovano, Virgilio; è la Mantova di chi esce dal clima sonoro e cordiale del centro durante il Festivaletteratura per fare due passi silenziosi lungo i laghi e ascoltare gli stessi suoni che ascoltava Federico cinquecento anni fa...

La strada di mattoni gialli

Il meraviglioso mago di Oz, L.Frank Baum, 1944

Ho passato la mia infanzia a giocare lungo la strada dei mattoni gialli, in compagnia dei personaggi della mia fantasia, sperando di non dover mai tornare a casa.

Laurel canyon

I formidabili Frank, Michael Frank, 2018

Quando sono stata a Los Angeles con la mia famiglia siamo andati proprio li per vedere se si vedeva la casa. Il memoir della sua vita era un tutt'uno con Los Angeles.

Privet Drive, 4, Little Whinging Surrey

Harry Potter e la pietra filosofale, J. K. Rowling, 1997

"Il signore e la signora Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di affermare di essere perfettamente normali, e grazie tante. Erano le ultime persone al mondo da cui aspettarsi cose strane o misteriose, perché sciocchezze del genere proprio non le approvavano"

La via dell'incontro fra il mondo dei maghi e quello dei babbani. Il luogo dove per tantissimi lettori la magia ha avuto inizio.

Rue Chasle, Parigi

Parti in fretta e non tornare, Fred Vargas, 2001

"«La ringrazio,» disse Danglard. «Vado a fare una visitina a questo storico-domestico-pestologo, Marc Vandoosler. Sta in rue Chasle, non lontano da qui. Guardi se ha qualcosa su di lui e inoltri sul mio cellulare tutte le chiamate del laboratorio». Arrivato in rue Chasle, Adamsberg si trovò di fronte un villino scalcinato, alto e stretto, sorprendentemente risparmiato, considerando che si trovava in pieno centro. Lo separava dalla strada un pezzo di terreno incolto, con l'erba alta, che il commissario attraversò con una certa soddisfazione"

La descrizione della "rue" è un piccolo capolavoro nel capolavoro. La cornice perfetta per i personaggi.

Rue des Carmes, 5 Parigi

In memoria da Allegria di naufragi, Giuseppe Ungaretti, 1919

"Appassito vicolo in discesa..."

Disperato e riuscito tentativo di Ungaretti di salvare la memoria del suo amico arabo suicida. L'indicazione dell'indirizzo preciso di Parigi rende la poesia più concreta e ancorata ad un luogo. Visto oggi, in pieno centro parigino, non si definirebbe più appassito vicolo... Un vicolo che vorrei diventasse mitico.

Rue Férou, Paris

I tre moschettieri, Alexandre Dumas, 1844

"Athos abitava in rue Férou..."

La prima volta che andai a Parigi, da adolescente, girovagando nei pressi dei Giardini del Lussemburgo, mi ritrovai per caso in rue Férou. Grandissima emozione ritrovare uno dei luoghi del più grande romanzo di formazione che sia stato scritto: la casa di Athos, il moschettiere preferito, incarnazione della nobiltà d'animo, della lealtà ai compagni e anche della malinconia...

Strada dei Turchi, Macondo

Cent'anni di solitudine, Garcia Marquez

Macondo è pieno di storia e storie, ricco di fascino e luogo dell'immaginario.

Via Borgo Leoni 76, Ferrara

Il Giardino dei Finzi-Contini, Giorgio Bassani, 1962

Ho insegnato per un certo periodo a Ferrara e ,passando per questa strada, mi immaginavo sempre di incontrare i protagonisti di questa triste vicenda.

Via Claudia Augusta Altinate

Storia romana in genere, per esempio "Via Claudia Augusta in bicicletta", Fiorenzo Degasperi, 2017

sono affascinato dalle strade tracciate dai Romani che ancor oggi sono importanti vie di comunicazione tra popoli e nazioni.

Via del Campo

Via del Campo, Fabrizio De André, Bluebell Records, 1967

In quella via "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior".

via dell'Amore

Aglio, menta e basilico. Marsiglia, il noir e il Mediterraneo, Jean-Claude Rizzo, 2006

"Io per venire a Manarola avevo preso la via dell'Amore. Unica via di terra che collega il paese a Riomaggiore. Un sentiero scavato nella roccia a picco sul mare, che attraversa le colline coltivate a vite. Ti viene voglia di accarezzarla questa natura, fino alle pendici che si adagiano nell'acqua"

Ho camminato quella via e la carezza alla natura fatta di terra, coltivi e soprattutto acqua ti fa sentire a casa.

Via delle Oche

Via delle oche, Carlo Lucarelli, 1996

Si trova a Bologna e la cerco sempre ma non sono mai riuscita ad individuarla.

Via Krochmalna, Varsavia

Shosha, Isaac Bashevis Singer, 1974

"La via Krochmalna era come uno strato profondo di uno scavo archeologico che non avrei mai portato alla luce. Ma allo stesso tempo mi ricordavo ogni casa, cortile, cheder, casa di studio chassidica, negozio; ogni ragazza, ogni perdigiorno, ogni massaia, le loro voci, i loro gesti, il modo di parlare, i tratti distintivi"

Si vive in una strada, si vive quella strada. Poi la vita ci porta da un'altra parte. Ma poi un giorno si ritorna nel luogo della nostra infanzia. Quella strada... tutto è cambiato... Lo strato profondo rimane inafferrabile, non può essere portato alla luce: come la nostra infanzia, perduta. Ma il ricordo ci porta a sentire le voci che l'avevano abitata. E per un momento quella strada ritorna nostra sorella.

Via Manno

I delitti della Salina di Francesco Abate e Mal di pietre di Milena Agus

Ho letto i due romanzi uno di seguito all'altro ed è stata una bellissima sorpresa ritrovarmi nella stessa Via che avevo iniziato ad amare grazie alle parole di Milena Agus. Tra l'altro il libro della Agus in inglese è proprio intitolato The house in via Manno.

Via Margutta, Roma

La noia, Alberto Moravia, 1960

"Dopo essermi trasferito nello studio di via Margutta, riuscii a sormontare la ripugnanza irragionevole e quasi superstiziosa che m'ispirava la villa della via Appia e a stabilire un rapporto abbastanza regolare con mia madre"

Nel testo di Moravia, per il protagonista Dino via Margutta rappresenta il toponimo dell'evasione, il tentativo estremo di sfuggire alle convenzioni borghesi che egli porta nel sangue, di rinnegare le radici familiari che hanno fatto del possesso una guida del suo agire. Via Margutta è la sede dello studio del pittore, luogo in cui l'arte diventa però il filtro più impietoso di questa sua malattia dell'anima. La via citata da Moravia, che mi ha subito richiamato il ricordo del film "Vacanze romane" (1953), mi è rimasta impressa perché credo che spesso si tenda ad associare un trasferimento come un rinnegamento di un assetto di valori ormai sedimentato, che quanto più viene soffocato tanto più riemerge nelle pieghe di ciò che dovrebbe costituire una fonte di riscatto e di appagamento (la pittura, nel caso di Dino).

via Merulana 219, Roma

Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, Carlo Emilio Gadda, 1957

Ricordo un'incantevole serata primaverile in giro per Roma, da solo, a cercare il palazzo teatro delle indagini del "dottor Ingravallo".

Via Mura degli Angeli, Ferrara

Il giardino dei Finzi-Contini, Giorgio Bassani, 1962

È la zona di Ferrara che amo di più.

Via Pal

I ragazzi della via Pal, Ferenc Molbar, 1906

Anche se non l'ho mai percorsa in realtà ha accompagnato sogni ed emozioni della mia infanzia.

Via Paolo Fabbri

Via Paolo Fabbri 43, Francesco Guccini, EMI, 1976

"...che mamma mi trovi pulito, qui all'alba, in via Fabbri 43..."

Non ho mai vissuto a Bologna, ma non appena ho potuto visitarla sono andato in cerca della via, e anche se la canzone non la descrive, la immaginavo così come è.